Lara Naki Gutmann al Nepela Memorial 2024
"Mi stimola esplorare nuovi temi"; "In gara la differenza la fa l'atteggiamento mentale"; "Alle più giovani consiglio di rispettare i propri tempi"; "Alle Olimpiadi in Italia? Sarebbe una grande emozione"
Dai risultati ottenuti agli obiettivi per il futuro, intervista esclusiva alla pattinatrice, da qualche anno nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro.
Lara Naki Gutmann, tre volte campionessa italiana, argento lo scorso anno e in questa stagione, dopo i terzi posti alle Challenger Series, sei in testa al ranking nazionale. Sei soddisfatta per la costanza di risultati?
Sono molto soddisfatta del punteggio ottenuto al Denis Ten Memorial, seconda prova delle Challenger Series di questa stagione. Sono anche consapevole di poter fare di più, soprattutto rispetto al Nepela Memorial di Bratislava, dove ho ottenuto un buon piazzamento, ma un punteggio non in linea con i miei obiettivi.
Analizzando le gare di questa stagione, sembra che hai avuto qualche piccolo problema con i Lutz. E' cosi una bestia nera?
Veramente, non ci avevo fatto caso.
Probabilmente influisce il fatto che 2 dei 3 lutz che presento siano verso la fine del programma.
Stiamo lavorando, infatti, sull'aspetto della forza resistente per permettermi di arrivare più "fresca" anche negli ultimi salti, soprattutto nel programma lungo.
I tuoi coreografi e allenatori sono di primissimo livello. Hai mai avuto difficoltà nell'interpretare il loro pensiero?
Il mio allenatore Gabriele Minchio è anche il mio coreografo da quando ero molto giovane, e ha sempre avuto idee speciali e interessanti per i miei programmi.
Ho poi avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso Prisca Picano, una étoile che ha ballato nei più grandi teatri europei e mondiali, che con la sua grande esperienza e originalità mi ha aiutata enormemente a maturare i livelli artistico ed espressivo.
Penso di non aver mai avuto difficoltà a interpretare il pensiero dei miei allenatori e coreografi, perché nel processo di costruzione delle coreografie e durante gli allenamenti hanno sempre avuto la capacità di osservare cosa funzionasse per me o meno, e io allo stesso tempo di spingermi a esplorare nuovi temi uscendo dalla mia comfort zone, aspetto che mi diverte e stimola ogni giorno quando mi alleno.
Quest'anno la coreografia del programma corto è stata creata da Stéphane Lambiel, con cui periodicamente lavoro anche dal punto di vista tecnico insieme al suo staff, attraverso una collaborazione con il mio team che prosegue da anni.
Photo - Wilma Alberti
Gli allenamenti occupano certamente gran parte del tuo tempo. Qual è una giornata tipo di Lara Naki Gutmann?
E' vero, passo veramente molto tempo al Pala Maccani di Trento ogni giorno.
Una mia giornata tipo prevede tre ore sul ghiaccio e una di off-ice (tra preparazione atletica, danza classica, pilates e danza moderna), oltre a riscaldamento e defaticamento, con tanti spuntini e un pranzo al sacco leggero in modo da avere tutte le energie necessarie per la giornata.
A questo si aggiungono, qualche giorno alla settimana, mezz'ora di rotazioni/esercizi specifici fuori dal ghiaccio e sessioni di fisioterapia quando necessario.
Oltre all'allenamento dedico il poco tempo rimasto a famiglia, lo studio per il Corso di Laurea in Scienze Motorie e amici.
Cosa ti riesce meglio sul ghiaccio? E dove hai maggiori difficoltà?
Penso che i miei punti di forza siano la scorrevolezza, l'interpretazione e l'originalità dei programmi. Posso invece ancora lavorare sulla costanza degli elementi tecnici in gara.
Riesci a essere tranquilla prima di una gara? Cosa fai per esorcizzare la tensione?
Nei giorni di gara c'è inevitabilmente tanta adrenalina, fattore che può essere molto positivo se gestito bene; mi aiutano esercizi di visualizzazione e avere una routine di riscaldamento adatta a un'ottima attivazione pre-gara.
Un altro aspetto che fa un'enorme differenza è l'atteggiamento mentale verso la competizione e la fiducia nel lavoro che si è fatto precedentemente.
Ho lavorato su questo negli anni e tuttora continuo a chiedere consiglio alla mia mental coach.
Photo - Wilma Alberti
Cosa avrebbe fatto Lara Naki Gutmann se non avesse scelto il pattinaggio di figura?
Faccio fatica a immaginarlo, perché da quando ho ricordi il pattinaggio ha sempre fatto parte della mia vita.
Avendo però provato altri sport, penso che avrei comunque scelto un'attività con una forte componente artistica, oppure uno sport di precisione.
Di sicuro non uno sport acquatico, non fa per me.
Pratichi questo sport da molto tempo e sei ai massimi livelli, diventando punto di riferimento per molte giovani pattinatrici. C'è qualcosa che ti sentiresti di consigliare a chi sta iniziando la carriera agonistica sul ghiaccio?
Mi fa molto piacere sentirlo!
Per me sarebbe una grande soddisfazione sapere di aver appassionato qualcuno con il mio pattinaggio, esattamente come altre pattinatrici hanno fatto con me quando ero bambina.
Il mio consiglio è essere costanti e avere fiducia nell'allenamento, rispettando i propri tempi. E' importante tenere a mente cosa ci piace di questo sport e ricercarlo ogni giorno.
Ci sono pattinatrici o pattinatori che per te sono esempi?
Ho sempre ammirato Yuna Kim e Carolina Kostner, fin da bambina.
Carolina era tra le pattinatrici che ammiravo in televisione quando avevo 3 anni alle Olimpiadi di Torino 2006, motivo per cui ho voluto iniziare a pattinare: volevo imparare a "volare" sul ghiaccio come loro.
Altri pattinatori che mi hanno sempre impressionata per eleganza, scorrevolezza e skating skills sono Stéphane Lambiel, Michelle Kwan e Patrick Chan.
Quali sono i tuoi obiettivi nel breve periodo?
Gli obiettivi a breve termine che abbiamo fissato sono quelli aumentare il goe degli elementi, avere costanza negli elementi tecnici in gara, aumentare la velocità e l'accelerazione nei programmi e incrementare i miei Total Scores.
E nel lungo periodo? La partecipazione alle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026 è un obiettivo possibile?
Partecipare a Pechino 2022 alla gara a squadre ha avverato il mio sogno olimpico. Naturalmente, però, mi piacerebbe partecipare anche alla gara individuale!
Il lavoro previsto e gli obiettivi prefissati dovrebbero portarmi ad avere tutto ciò che serve per provarci.
E questa volta, in Italia, sarebbe un'emozione ancora più grande.
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