"Eteri Tutberidze - Евгений Самарин è concesso con licenza CC BY 4.0.
Il pensiero della primadonna del pattinaggio russo e mondiale in una intervista rilasciata qualche anno fa a glamour.ru
Sullo sport
Eteri sorride e suggerisce ai genitori degli atleti che se un bambino si ribella e salta l'allenamento,
significa che non ha abbastanza attenzione e amore verso lo sport che pratica.
Con disciplina, sistema ben oliato e umanità, si fanno i campioni.
Crescere un atleta è come costruire una casa. Rallegrati di ogni mattone e posa il successivo: dalle piccole competizioni a quelle più grandi, dall'entrare tra i primi sei a vincere medaglie.
Certo, immagini che da qualche parte ci debba essere un tetto, ma non sai quanto sarà grande la casa.
Non riesco a immaginarmi in un ufficio o in un negozio. Gli atleti dovrebbero essere lo stesso. Dovrebbero svegliarsi per andare agli allenamenti e andare a letto con lo stesso pensiero.
Su come lei ha intrapreso questa strada
Mia madre era un ingegnere, mio padre lavorava in fonderia su due turni. Ero la più giovane di cinque figli, mi portavano ovunque insieme a mio fratello, come un bagaglio: "siediti lì, aspetta qui!".
Volevo avere qualcosa di mio, e ho trovato il pattinaggio artistico.
Una volta che mia madre ed io stavamo andando a una sessione di allenamento, mi ha mostrato i bambini nel parco giochi e ha detto: "Questi sono come oche che starnazzano in un cortile, tu no perché tu sei come un cane di razza". Ero molto orgogliosa di questa sensazione: sono di razza.
Su come esegue gli allenamenti
Da due mesi porto con me mia figlia Diana alla pista di pattinaggio. Prima trascorreva il tempo nella hall con i genitori dei pattinatori, poi pian piano, sul ghiaccio. Scherzo tutto il tempo sul fatto che è una vittima del pattinaggio artistico. Ho scelto io stessa il suo sport e lei ci è cresciuta.
Dò sempre a un bambino il tempo per abituarsi a pattinare con me. Sono un allenatrice piuttosto difficile, non tutti mi comprendono.
Chi è troppo vulnerabile e timido ha vita dura. Ci sono bambini aperti: al primo allenamento parlano con calma, scherzano, questi sono quelli che preferisco.
Alleno con ironia e anche se dico qualcosa di offensivo, lo faccio con una battuta.
Su come affronta le competizioni e come alleva i campioni, dalla pista allo studio
Non pronuncio slogan prima delle gare. Cerco solo di ripetere le mie osservazioni.
Come allevare un Campione? Molto deve coincidere: capacità atletiche, talento, salute, fortuna.
Il pattinaggio di figura è difficile: sia mentalmente che fisicamente.
Inoltre, sembra che ad ogni grammo di peso si aggiunga un grammo di pigrizia.
Un campione non è solo un atleta, è una personalità. Pertanto, è importante che non ci sia solo allenamento, ma anche libri, conversazioni intelligenti.
Zhenya Medvedeva, Alina Zagitova e mia figlia Diana vanno spesso a teatro, su mio consiglio.
fonte: FS Gossips
Skatingscore.it