Intervista alla giovanissima pattinatrice bolzanina, dopo il successo all'Egna Spring Trophy 2021
Giovane pattinatrice, tredicenne bolzanina da sempre con l'Ice Club Bolzano-Bozen
alla corte di Milena Panic e Ekaterina Ivleva Guarise, Chiara Minighini è entrata a far parte del circuito della Nazionale nella stagione della pandemia e ci ha raccontato la sua esperienza, dalle prime scivolate sul ghiaccio al Gran Premio Italia 2020/2021.
Stai tirando le somme della stagione?
C.M.: Di una stagione come questa, praticamente senza competizioni, sono poche le somme da fare.
Cosa ti è mancato di più in questa strana stagione?
C.M.: Ci sono state le limitazioni dovute al Covid, ma quando abbiamo potuto riprendere gli allenamenti è stata chiusa la nostra pista "di casa" per problemi tecnici a Castel Novale, nei pressi di Bolzano. Da allora condividiamo altre piste con altre squadre e per me è difficile allenarmi in una pista affollata. Ho bisogno dei miei spazi e fatico a trovarli.
Come è successo che hai iniziato a pattinare?
C.M.: Avevo quattro anni la prima volta che i miei genitori mi fecero provare a indossare un paio di pattini da ghiaccio. Ma fu due anni dopo su un lago ghiacciato che nacque la passione.
Chiara, sei la più giovane delle pattinatrici in Nazionale. Raccontaci la tua esperienza
C.M.: Emozione a parte, è stata la grande opportunità di conoscere i migliori pattinatori italiani. Il mio primo raduno è stato poi molto divertente, anche quando insieme ad alcune compagne di squadra abbiamo passato la notte a fare i Tik Tok.
Come ti è sembrata l'iniziativa del Gran Premio Italia?
C.M.: Una bellissima novità e un'opportunità per gareggiare e misurarci, in una stagione che, altrimenti, ci avrebbe lasciato poco spazio. L'organizzazione è stata fantastica e il livello della competizione molto alto.
Complimenti per la tua vittoria all'Egna Spring Trophy 2021. Hai scelto di gareggiare in categoria Advanced Novice, mentre tu in campionato e al Gran Premio sei stata una Junior. Puoi spiegarci le motivazioni di questa scelta?
C.M.: Non è stata una scelta, sono stata obbligata. Non avendo ancora compiuto quattordici anni non mi è consentito di partecipare a competizioni internazionali come Junior. Questo accadrà finalmente nella prossima stagione.
Qual è stata, se c'è stata, l'avversaria che temevi di più?
C.M.: Io non temo nessuno, sono anzi molto curiosa e mi piacciono le sfide difficili. Ero impaziente di vedere il livello delle avversarie straniere che conoscevo poco.
Prima di scendere in pista per una gara, hai qualche gesto scaramantico o qualche rito che consideri portafortuna?
C.M.: Ho un peluche a forma di polipo che tengo nello zainetto. E' in grado di cambiare espressione in base al mio umore. Prima di entrare in pista mi isolo dal mondo ascoltando musica.
Ci sono degli elementi in gara con i quali hai maggiori difficoltà? Cosa fai per provare a superarli?
C.M.: Attualmente trovo le maggiori difficoltà a gestire il fiato nel Free Skating; mi affatica il ritmo intenso. Dopo ogni allenamento in pista cerco di "fare fiato" correndo. Negli ultimi tempi sembra dare i suoi frutti.
Come concili attività sportiva e studio?
C.M.: Frequento una scuola con potenziamento linguistico che mi occupa molto nello studio. Non ho permessi speciali di alcun tipo, ma per ora riesco a combinare le attività abbastanza bene, nonostante mi ritrovi ogni sera a studiare fino a tarda ora.
Hai già scelto quali scuole superiori vorrai frequentare?
C.M.: Ho scelto il Liceo scientifico con percorso internazionale, per poter continuare gli studi linguistici. Devo pensare anche a prepararmi per il futuro.
Per la prossima stagione stai rivedendo i programmi con le tue allenatrici?
C.M.: Solitamente teniamo i programmi due stagioni e in questo periodo di tempo evolvono in continuazione.
Che obiettivi sportivi hai per il futuro?
C.M.: In primis rimanere concentrata su me stessa e sul mio lavoro in pista e fuori. Per la prossima stagione l'obiettivo sarà quello di lottare per il titolo italiano Junior.
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